Lavorare per vivere o vivere per lavorare?
dopo la pandemia anche la concezione che abbiamo del lavoro sta cambiando.
Ci siamo trovati all’improvviso a valutare bene le cose importanti e come raggiungerle senza dover rinunciare alla qualità della vita.
Mentre il nostro mondo era proiettato sul lavorare, adesso una nuova consapevolezza ci porta a spostare l’ago della bilancia.
Lavorare si, ma senza perdere di vista il quesito fondamentale: si deve rinunciare ad una buona qualità di vita per il lavoro?
Oggi giorno è cambiato proprio il modo di concepire il lavoro.
Il work life balance, ovvero il buon equilibrio tra vita privata e lavoro, si conferma uno dei fattori maggiormente ricercati dai lavoratori italiani nella scelta di un’azienda. È quanto emerge dai risultati del Randstad Employer Brand Research 2022.
Questo aspetto è, infatti, ritenuto importante dal 65% del campione coinvolto dall’indagine ed è in vetta alla classifica degli elementi più ricercati in un’azienda insieme ad un clima aziendale piacevole.
E’ molto facile farsi prendere la mano e lasciare che il lavoro prenda il sopravvento. Riuscire a coniugare il tempo libero di qualità con il lavorare bene è questione di tanti fattori.
Primo fra tutti l’organizzazione del tempo che diventa fondamentale per tutti i tipi di lavoro e in particolar modo per il nostro (come abbiamo già ampiamento discusso nella diretta del https://www.facebook.com/watch/live/?ref=watch_permalink&v=397002952167255
Avere il focus giusto, avere ben chiaro qual è lo scopo del lavoro che non è il lavoro stesso ma è la buona qualità della vita.
Ciò che è importante non è la quantità ma la qualità del tempo che spendiamo nel posto di lavoro.
Mettere dei limiti, gestire le emergenze e collaborare con i colleghi è fondamentale per dar un valore equo al lavoro e alla vita privata.
Un equilibrio tra vita privata e lavoro è garanzia per ognuno di noi di vivere in salute, sia fisica che mentale.